La Tavola di Bronzo risalente al 117 A.C., ritrovata nel torrente Pernecco a Pedemonte di Serra Riccò (Genova) offre le prime e più remote notizie documentate sulla Valpolcevera.
Chissà se Agostino Pedemonte, quel giorno del 1506, capì quanta importanza aveva quel suo ritrovamento. Certo non poteva immaginare che quasi cinque secoli dopo, in nome di quella Tavola, amministrazioni comunali, circoscrizioni e operatori economici della Valpolcevera avrebbero cercato, grazie a quel documento, un rilancio di questa parte di Genova, riunendosi in un apposito Comitato del Palio della Tavola Bronzea.
E la Tavola Bronzea è diventata il messaggio più efficace, attraverso i secoli, per riaffermare l’importanza storica di questi luoghi, la loro bellezza, il legame fra la gente polceverasca e le loro terre. Così attraverso il Palio della Tavola Bronzea si è ricominciato a “giocare”. Riscoprendo le vecchie rivalità fra paese e paese. Riscoprendo i vecchi giochi e manifestazioni che rischiavano di andare per sempre perse.
Testi ad opera di M. Lamponi storicoL’orginale bronzeo attualmente si trova nel Museo di Archeologia Ligure presso la Villa Pallavicini di Genova Pegli. L’iscrizione latina, composta da 46 linee, è stata pubblicata per la prima volta a Parigi nel 1520. La traduzione italiana apparve otto anni dopo negli annali della Repubblica di Genova di Agostino Giustiniani. In seguito si susseguirono numerose altre edizioni sino a quella fondamentale del Corpus Inscriptionum Latinarum a cura di Teodoro Moinmsen, nel 1863.