La Val Polcevera (Pôçeivia o Ponçeivia in ligure) è una delle principali vallate del genovesato: prende il nome dal torrente Polcevera, uno dei due bacini fluviali che delimitano a ponente e a levante il nucleo storico della città di Genova e sfociano nel mar Ligure (l’altro è il Bisagno, che attraversa l’omonima valle).
La più antica denominazione conosciuta della valle è quella riportata nella Tavola bronzea del 117 a.C. dove è citata come Porcobera[1],[2] nome composto da due voci indoeuropee, il cui probabile significato sarebbe fiume portatore di trote.[3][4] La valle è citata da Plinio il vecchio come “Porcifera” nel III libro della Naturalis historia (77 d.C.)[3]; nel latino medioevale è usato il termine “Pulcifera”, testi del XVII e XVIII secolo riportano “Pozzevera” o “Polzevera”, mentre dal XIX secolo è stabilizzato l’attuale toponimo.
La Val Polcevera si sviluppa perpendicolarmente alla linea di costa a ponente di Genova; comprende i comuni di Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò e i quartieri genovesi (un tempo comuni autonomi) di Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo oltre che Sampierdarena e Cornigliano, tra i quali sfocia il Polcevera.
La mappa mostra la posizione della valle rispetto all’area urbana di Genova, i principali centri urbani e il percorso del torrente con i suoi affluenti.
Si è soliti suddividere la vallata in Bassa Val Polcevera, che comprende il tratto da Pontedecimo alla foce, dal 1926 integrato nel comune di Genova, e Alta Val Polcevera, comprendente le vallate dei principali affluenti.
La Val Polcevera è caratterizzata da un ampio letto alluvionale (oggi ristretto fra gli argini costruiti alla metà dell’Ottocento) che corre quasi in linea retta, perpendicolarmente alla costa, per aprirsi a ventaglio verso le sorgenti montane dei suoi affluenti.Il monte Taccone visto dai dintorni del Passo della Bocchetta
Nella zona dello spartiacque ligure-padano compresa tra la Colla di Praglia e il Passo della Bocchetta si trovano i monti Leco (1071 m) e Taccone, che con i suoi 1113 m è la cima più alta della valle. Nel tratto di spartiacque tra il Passo della Bocchetta e la Crocetta d’Orero, comprendente anche il Passo dei Giovi, l’altitudine dei rilievi non supera mai i 1000 m.
A levante e ponente la valle è delimitata dalle due dorsali che dallo spartiacque appenninico giungono al mare.
La dorsale a levante, che divide la Val Polcevera dal centro di Genova e dalla Val Bisagno, è caratterizzata dalle Mura seicentesca di Genova. Da Sampierdarena si sale al quartiere collinare di Belvedere, dove era la Batteria Belvedere, sulla cui struttura oggi si trova il campo sportivo Morgavi. Risalendo la collina da Belvedere nelle mura sono incorporati una serie di forti: in successione si incontrano il Forte Crocetta, il Forte Tenaglia, gli imponenti forti Begato e Sperone, tutti collegati dalla cinta muraria che corre sulla cresta del monte. Sulle colline più a nord, fuori dalla cinta delle mura, si trovano i forti Puin, Due Fratelli e Diamante.
La dorsale a ponente, che divide la Val Polcevera dalle valli dei torrenti Chiaravagna e Varenna, risale da Cornigliano la collina di Coronata, quindi, oltrepassato il basso valico di Borzoli risale lungo i monti Rocca dei Corvi, Teiolo, Scarpino, Monte di Torbi, Proratado e Sejeu e raggiunge lo spartiacque appenninico alla Colla di Praglia, lasciandosi alla destra il Monte Figogna, interamente compreso nella Val Polcevera, sul quale sorge il Santuario di N. S. della Guardia.
Fonte Wikipedia